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Commitment to innovation.

Matteo Iezzi

Coordinatore Laboratorio Chimica Inorganica

Come è stato il tuo percorso lavorativo?

Sono un perito industriale, ho frequentato l’ITIS di Chieti e mi sono diplomato nel 2008. Ho conosciuto l’azienda nella maniera più romantica: per sbaglio. La ormai vecchia sede a Chieti Scalo si trovava di fianco casa della mia ragazza, che ora è mia moglie. È stata lei a suggerirmi di inviare il curriculum, e così ho iniziato in Labanalysis un mese dopo il termine degli studi.

La mia prima esperienza è stata da Tecnico di laboratorio, eseguendo analisi degli Idrocarburi con la tecnica FT-IR. Dopodiché sono passato al laboratorio di Ecologia, occupandomi della preparativa dei campioni di primo e secondo livello e delle analisi di chimica da banco, cromatografia ionica, spettrofotometria, analisi elementare e calorimetria.

Con l’arrivo di LabAnalysis Group sono diventato nel 2014 Responsabile di Area occupandomi di: Cromatografia Ionica, Calorimetria, Titrimetria e Analisi Elementare per tutte le matrici ambientali.

Nel 2017, sono diventato anche Responsabile di Area di lavoro del settore Spettrofotometrico. In seguito, nel 2019, sono passato ad essere Responsabile di Area nel settore Metalli – arricchendo la mia esperienza tramite l’utilizzo di strumenti quali: ICP-OES, ICP-MS e FIMS – e Responsabile di Laboratorio della sede di Roma.

Di cosa ti occupi, quindi, ora?

Grazie all’esperienza acquisita nel corso degli anni, attualmente sono Coordinatore del Laboratorio di Chimica Inorganica in LabAnalysis Environmental Science.

Devo dire che LabAnalysis Group ha avuto un ruolo chiave nell’apportare miglioramenti all’azienda. Dalla formazione – che ha investito chiunque, dal primo all’ultimo arrivato – alla strumentazione di ultima generazione. Sono anche venuti incontro all’esigenza di nuovo personale qualificato, permettendo la grande crescita che ci ha caratterizzato nell’ultimo periodo.

Chi ha avuto il maggiore impatto sulla tua carriera?

I miei genitori prima di tutto. Imprenditori di professione, sono cresciuto avendo modo di vedere il loro impegno quotidiano nel portare avanti la propria attività: mi hanno trasmesso fin da piccolo la forza di volontà e lo spirito di sacrificio, fattori molto importanti per arrivare ad essere ciò che sono oggi.

Dopodiché, durante gli studi, un punto di svolta è stato sicuramente l’ispirazione ricevuta da un mio professore, che mi ha definitivamente fatto appassionare al mondo della chimica.

Cosa ti motiva quando ti trovi in un momento negativo?

Devo dire che essere appagata a livello lavorativo secondo me fa vivere meglio anche la famiglia, perché si è più sereni. Certamente, però, dedicandomi molto all’azienda, ho sacrificato e sacrifico del tempo ai miei famigliari. Ma se c’è bisogno di fermarsi in azienda, io lo faccio volentieri. Ci tengo a fare bella figura, a dare un servizio ottimale al cliente, e come dicevo prima, essere soddisfatta al lavoro, mi aiuta a mantenere un buon equilibrio. Ovviamente, però, c’è sempre da trovare un compromesso. E io non cambierei la mia posizione.

Qual è la lezione più grande che hai imparato come Coordinatore?

Affrontare le responsabilità di questo ruolo all’inizio è stato abbastanza complicato. Districarsi tra le dinamiche interpersonali, le caratteristiche e le qualità dei singoli, empatizzare.
Quello che mi sono impegnato a trasmettere è lo spirito di squadra: l’unione fa la forza e assieme possiamo affrontare qualsiasi cosa e raggiungere gli obiettivi.

Ciò che ho imparato è proprio l’importanza di adottare questa visione, quella del team unito e capace di lavorare assieme e portare a casa i risultati.

Descrivi la tua giornata tipo in LabAnalysis

Appena arrivo in laboratorio, controllo subito le emails per vedere le richieste di urgenze e verifiche: questo mi permette di pianificare al meglio il lavoro quotidiano per l’intero gruppo dei laboratori.

Organizzo quotidianamente il programma di consegne da portare a termine per rispettare al meglio le esigenze di tutti i settori. Inoltre organizzo l’intero personale del mio gruppo, 25 addetti, per distribuire al meglio il carico di lavoro in tutte le aree.

Le telefonate non mancano mai e la sfida di ogni giorno è il problem solving: affrontare costantemente situazioni complicate, cercando di risolverle nel migliore dei modi grazie alla collaborazione di tutto il gruppo di lavoro.

A fine giornata controllo le ultime richieste e le consegne dei risultati dei vari gruppi di lavoro. 

Cosa ti piace di più del tuo lavoro?

Mi piace molto perché non è monotono; ogni campione analizzato ha criticità diverse ed è stimolante trovare la soluzione migliore per arrivare sempre al risultato richiesto.

La collaborazione con tutti i colleghi mi dà sempre spunti di crescita professionale e personale.

È il mio primo ed unico lavoro, ma è senza dubbio il lavoro della mia vita. Faccio questo lavoro da 13 anni e il trucco è quello di vivere ogni giorno come fosse il primo.

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