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Commitment to innovation.

Rachele Dini

Direttore di Studio

Come sei arrivata in LabAnalysis?

Il mio percorso è iniziato studiando a Milano, sia in triennale che in magistrale. L’occasione lavorativa si è presentata al termine del mio percorso di studi, avvenuto ormai 14 anni fa, tramite uno stage. Uno dei motivi principali per cui si è presentata quest’occasione di lavoro è stata la mia Tesi di Laurea, redatta con la Professoressa Galassi (molto famosa nel suo ambito).

Sei qui da parecchio tempo ormai, come ti trovi con il lavoro?

Son qui da maggio 2010. La mia carriera è iniziata qua, e non ho mai cambiato lavoro. Certo, ho cambiato varie mansioni, ma il mio lavoro è rimasto sostanzialmente invariato. Posso dire però che la noia non è mai presente, anzi. Ci sono sempre molti studi da fare, e questo comporta un costante cambiamento degli approcci al lavoro.

Immagino tu sia amante del lavoro in laboratorio, potresti approfondire?

Certamente. Mi piace moltissimo il laboratorio, e amo il discorso sulla vita. Sono estremamente interessata al mondo dell’entomologia, e infatti mi occupo anche degli studi sugli artropodi non target (NTA) tra cui per esempio le coccinelle. Sarò strana io, ma amo i ragni talmente tanto da essermene tatuato uno (ride).
Mi trovo bene con i colleghi tant’è che si è creato un bell’ambiente di lavoro, con molta sintonia, ragion per cui nel caso dovessero esserci delle problematiche sul lavoro, preferisco risolverle subito. 

Il tuo percorso lavorativo è stato segnato da qualcuno in particolare?

Si, personalmente ho avuto un mentore, che tutt’ora considero tale. Sto parlando della figura di Chiara, che per me è stata fondamentale durante il periodo della mia formazione iniziale. Per me lei rimarrà sempre il mio mentore. Oggi il mio capo è Erica, con cui c’è sempre stato un bellissimo rapporto, è una persona che stimo moltissimo. Ultima, ma non per importanza, Desirèe, mia storica “compagna” di scrivania e sostegno nei momenti più difficili.

Come bilanci lavoro e vita personale?

È difficile, ma con l’aiuto dei miei genitori, riusciamo a organizzare al meglio la giornata. Mio marito lavorando lontano parte molto presto la mattina e torna molto tardi la sera. È uno sforzo che si fa volentieri per i propri figli.

La tua giornata tipo a lavoro?

Io gestisco la parte di ecotossicologia terrestre e gli studi che vengono fatti. Mentre mi occupo della parte di coordinazione e gestione dei progetti, i miei colleghi si occupano della parte pratica e della gestione degli esperimenti. A tal riguardo, a me piace molto insegnare quel che so ai ragazzi giovani, penso infatti che la conoscenza e l’esperienza di una persona non debbano essere nascoste, ma condivise. Per i progetti di cui mi occupo gestisco dalle 2 alle 4 persone, dipende molto dal tipo di studio che stiamo conducendo.
Altre volte capita di lavorare in smart working, ma il carico di lavoro rimane comunque elevato.

Come gestisci le divergenze lavorative?

Si deve gestire la divergenza parlando subito e cercando di trovare un punto d’incontro. La cosa per me peggiore è tenersi dentro tutto e lavorare con dei sentimenti negativi nei confronti dei propri colleghi. Insomma, io considero il dialogo come la soluzione migliore in casi di conflitto d’interesse.

Come vedi lo spostamento nella nuova sede di Origgio?

Dalla mia parte in modo estremamente positivo. Oltre al fatto che la strada per me sarà sicuramente meno (ride), il laboratorio della nuova sede di Origgio avrà nuove infrastrutture, molto più moderne ed efficienti, ragion per cui sono estremamente felice di fare questa nuova esperienza.
Non vedo l’ora di iniziare a lavorare con strumenti nuovi e organizzare in modo migliore gli studi e il lavoro.

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